CWM recovery

Non tutti sanno cosa sia una clockworkmod recovery. La CWM può essere definita come una sorta di modalità testuale che la maggior parte dei nostri devices carica in fase di accensione.

Praticamente, per un breve lasso di tempo, il sistema operativo che tutti conosciamo lascia il posto ad un software a sé stante.

Grazie alla CWM sarà possibile eseguire delle operazioni che altrimenti non sarebbe pensabile avviare e che tendenzialmente classifichiamo come operazioni di basso livello.

Di solito questa recovery è particolarmente utilizzata nel caso degli smartphone operativi tramite sistema Android. La CWM in questione, opera di un hacker tra i più noti, può essere attivata soltanto impartendo al device una precisa sequela di comandi.

A cosa serve?

Le recovery servono innanzitutto ad effettuare un ripristino delle impostazioni di fabbrica. Se il vostro cellulare comincia a segnalare errore di continuo, a rallentarsi oltre i limiti del sopportabile ed a dare i numeri molto probabilmente alcuni files interni sono ormai corrotti. Ѐ inoltre possibile che si verifichino spesso degli errori di sistema.

L’unico modo che avete per porre rimedio a questa situazione senza portare l’apparecchio in un centro assistenza è quello di avviare una CWM la quale pulirà le cache, eseguirà il flash delle rom, effettuerà un backup di sistema e vi restituirà lo smartphone candido ed immacolato come il giorno in cui l’avete acquistato.

Come si installa la CWM?

Installare una CWM può essere più o meno facile: dipende dal metodo che si intende seguire. Uno dei più diffusi prevede l’uso del flash di un kernel moddato. In alternativa è possibile eseguire l’operazione avvalendosi dell’app Rom Manager.

Sappiate comunque che ogni apparecchio presuppone l’impiego di una procedura piuttosto che l’altra e che sarebbe meglio quindi informarsi circa il corretto iter da seguire caso per caso.

Come si usa?

In genere per muoversi tra le varie voci del menu è necessario avvalersi dei tasti che normalmente utilizzate al fine di regolare il volume.

Per selezionarle invece potrebbe essere necessario affidarsi ai comandi d’accensione, di ritorno alla home oppure ancora al soft touch back: molto dipende insomma dalla versione di CWM utilizzata.

In alcuni casi è infine possibile operare direttamente dal touchscreen.

Come si entra in recovery mode?

Anche in questo caso bisogna dire che le risposte possono essere parecchie e tutte dipendenti dal prodotto che si ha per le mani. Nel caso dei Galaxy, ad esempio, sarà necessario spegnere il dispositivo e quindi premere in simultanea il tasto utilizzato per aumentare il volume, quello dell’accensione ed il pulsante centrale.

Diverso è il caso dell’Asus che impone di schiacciare dapprima il tasto VOL DOWN quindi, continuando a pigiare, di esercitare pressione anche sul tasto POWER. Comparirà così la schermata operativa che resterà attiva per circa 5 secondi. Trascorso questo lasso di tempo, sullo schermo si alterneranno delle scritte e, proprio in questo frangente, bisognerà premere il tasto per aumentare il volume.

In fin dei conti possiamo dire che, anche per quanto riguarda le modalità di accesso alle recovery, l’ideale sarebbe informarsi circa la procedura specifica richiesta dal proprio telefonino.

Le funzioni nel dettaglio

Ma quali sono nel dettaglio le funzioni eseguibili mediante CWM recovery? Beh, sono parecchie e prevedono ad esempio il reboot del sistema e l’installazione zip da SD card. Nel primo caso riavvierete il cellulare senza però operare alcuna modifica, nel secondo installerete invece dei file modo o rom in estensione .zip. Tali files potranno essere prelevati dalla vostra SD.

Sarà poi possibile eseguire una formattazione del sistema, ripulire la memoria, effettuare vari backup o dei restore, ma anche autorizzare delle operazioni di mount and storage, cancellare solo alcune partizioni o determinati comandi qui contenuti, verificare eventuali errori, ripartire la memoria, scansionare i file di sistema e molto, molto altro ancora. Dilungandoci sull’argomento rischieremmo però di diventare troppo tecnici: per il momento quindi preferiamo fermarci qui.